lunedì 30 agosto 2010

- Avatar


Genere: Fantascienza

Produzione statunitense
- Anno 2009
Regia e Sceneggiatura: James Cameron
Scenografia: Rick Carter, Robert Stromberg, Martin Laing
Fotografia: Mauro Fiore
Musiche: James Horner
Effetti speciali: Joe Letteri, Iain Hutton, Damian Fisher, Phil McLaren, Philip Sharpe

Attori: Sam Worthington, Zoë Saldaña, Sigourney Weaver, Michelle Rodríguez, Giovanni Ribisi, Stephen Lang, Laz Alonso,Joel Moore 

 

- Trama, Recensione e Trailer
Pandora, satellite orbitante attorno a un pianeta del sistema stellare triplo Alfa Centauri.
Nel film ci troviamo nel futuro, in un periodo in cui l'essere umano ha già varcato i confini del sistema solare e i viaggi spaziali sono ormai cosa consueta. E' proprio in uno di questi che Jake Sully si ritrova coinvolto, prendendo il posto del fratello gemello che purtroppo è venuto a mancare.

Jake è un ex marine costretto ormai da troppo tempo su una sedia a rotelle. A spingerlo in questa pericolosa avventura è stata proprio la sua condizione fisica da tetraplegico, la consapevolezza di poter dare una svolta decisiva alla propria vita, ha ricevuto infatti una promessa importante, grazie a una risolutiva operazione da fare in seguito, potrà finalmente ritrovare l'uso delle gambe. 

Per il momento è qui, sulla mitica base spaziale insediata sul pianeta Pandora, dove scienziati e marines collaborano da un po' a un progetto dalle potenzialità strabilianti. Tra poco anche lui entrerà a farne parte attiva.

Quel che ha spinto gli umani su questo luogo remoto non è proprio edificante, ci sono in gioco troppi interessi economici più che di fratellanza cosmica. Il pianeta Pandora ha nel suo sottosuolo un tesoro ambito, il mitico Unobtanium, un raro minerale inesistente sulla Terra, che ha delle eccezionali caratteristiche antigravitazionali, ma soprattutto ha il pregio di essere un superconduttore energetico a temperatura ambiente, potenzialità preziosissime che possono essere sfruttate in svariati campi. 

L'unico modo per impossessarsene è convincere gli abitanti del luogo, con le buone o con le cattive, a sgombrare il campo per far posto all'azione invasiva degli alieni terrestri, ma non prima di averne studiato comportamenti e potenziali, bellicose reazioni. Necessaria quindi una preventiva incursione sul posto. 

Cosa non semplice da attuare alla luce del fatto che l'atmosfera pandoriana è letale per l'apparato respiratorio umano. Ecco quindi l'idea di arginare la difficoltà creando un prototipo con le caratteristiche fisiche di un pandoriano, ma l'attività cerebrale di un terrestre.
E' in uno di questi avatar che il coraggioso Jake si ritroverà a fare un'esperienza ai limiti di ogni immaginazione.

Cadendo in una sorta di periodico coma, potrà di volta in volta, dare vita al suo forte e atletico avatar e immergersi non senza iniziali difficoltà nel fantastico mondo di Pandora. Lui inizialmente ignora tutte le macchinazioni e le avidità economiche che ci sono dietro al progetto scientifico, non può che gioire dei preziosi momenti in cui può ancora correre, camminare, saltare, non più prigioniero di gambe bloccate che non rispondono ai comandi della sua mente. 

Fuori però c'è un mondo spietato, popolato da fameliche e gigantesche forme di vita animale, temibili creature primordiali integrate a meraviglia in una natura selvaggia e aliena e pronte a rivendicare in modo bellicoso il proprio territorio. Ironia della sorte, è proprio grazie a uno di questi bestioni che farà l'incontro più interessante della sua vita, conoscerà in circostanze abbastanza drammatiche la bella e coraggiosa Neytiri figlia del capo tribù Na'vi, che con sprezzo del pericolo, lo caccerà dai guai e lo introdurrà in seguito tra usi e costumi del suo popolo.

Comincerà così l'avventura meravigliosa di jake, tra intricate zone di foresta rigogliosa, giganteschi alberi secolari, montagne sospese nell'aria, planate su cieli limpidi da solcare a gran velocità con mezzi davvero inconsueti, ma la favola non può sempre essere tale e il risveglio necessario può essere molto doloroso.

Combattere, certo, si può sempre combattere in nome dell'amore e dei propri ideali, ma qui il male incombe minaccioso e avido, non sarà cosa facile, sarà davvero un'epica battaglia e tante cose dovranno ancora accadere...

- La visione di questo film è un'esperienza da non perdere, a cominciare dai primi intensi minuti, per passare poi al coinvolgimento totale in una storia appassionante, ricca di momenti teneri e drammatici, scene d'azione mozzafiato alternate a momenti più soft. Spettacolare la scenografia, ho amato subito il suo mondo alieno ricco di rigogliosa vegetazione, con le sue piante e i suoi fiori dalle fattezze insolite, i colori vivaci sui toni del verde brillante e tutte le sfumature del rosa e del viola, un'indescrivibile meraviglia. 

Superata un'immediata, istintiva avversione, ho amato anche i giganteschi, azzurrati abitanti dai tratti alieni, dai modi selvaggi, ma con evoluti poteri mentali, in simbiosi perfetta con la flora e la fauna locale. Dopo un po' ho trovato quelle fattezze inconsuete, persino molto belle, affascinanti. Mi sono ritrovata a gioire e a soffrire con loro, a sperare che i miei fratelli terrestri non l'avessero vinta. E' anche questo il miracolo di Avatar, ti prende prima con gli occhi e poi con l'anima, non ci vuole molto a schierarsi dalla parte di chi rivendica solo la propria identità, in barba a ogni tecnologia.

Il successo di Avatar sta proprio in una miscela esplosiva di modernità, tecnologia, ecologia, fantascienza e adrenalinica azione, il tutto legato a un filo sottile e potente di sentimenti forti e indissolubili ideali. Una lotta tra il bene e il male, che fa riflettere su come il progresso possa prendere strade diverse e come non sempre l'evoluzione e l'intelligenza si misurano con il livello di potenza tecnologica raggiunta.

Grande merito al regista James Cameron, con questo ennesimo suo capolavoro ha confermato che talento e bravura non si sono affievoliti da quel lontano 1997, anno in cui era riuscito a incantare le platee di tutto il pianeta con il suo colossal Titanic. Nel caso attuale il genere è diverso ma i risultati sono altrettanto pregevoli.

In più ora ha avuto a disposizione i moderni mezzi del cinema contemporaneo e tanto, molto tempo per plasmare, idea dopo idea, passo dopo passo la sua pellicola, una creatura pensata, assemblata, partorita con grande dispendio di fantasia, energie e denaro sonante. Avatar è un film che racchiude in sé le più sofisticate e innovative tecniche cinematografiche, ma  allo stesso tempo guarda in modo positivo all'antico, mostrando scenari primitivi, prediligendo la selvaggia realtà di un mondo lontano da ogni comoda e consueta modernità, un contesto molto diverso da quello abituale in cui si è soliti collocare la fantascienza.

E' anche questa originalità che eleva Avatar dalla solita filmografia, inserendolo in un contesto unico nel suo genere. Gli ottimi risultati visivi sono il prodotto di un mix di digitale e classiche riprese, le prime si sono avvalse dell'uso di sofisticate tecniche di computer grafica. 

Questo vale anche per i vari personaggi e la presenza degli attori in carne e ossa è stata rilevante anche per le creature digitalizzate, anzi, dare vita a queste ultime ha richiesto un doppio impegno da parte del cast, che ha dovuto sostenere più ore di registrazione. 

Ci tengo a citare tre interpreti che si sono distinti per bravura e carisma, lasciando con la loro caratterizzazione, un'impronta indelebile nei vari momenti del film. In primis il trentatreenne australiano Sam Worthington, che ha avuto il doppio ruolo di vestire i panni del terrestre Jake Sully e del suo avatar dalle sembianze pandoriane. Con l'innato fascino che madre natura gli ha concesso, il bel Sam ha dato il giusto spessore al tormentato ex marine Jake Sully, facendone percepire la caparbietà, il coraggio e la curiosità, celati sotto l'aspetto da inerme invalido. 

Elementi caratteriali che ha trasferito poi nel suo digitalizzato avatar, arricchendolo ancor più di temerarietà, umanità, di un'anima giocosa e forte, capace di emozioni pure come il rispetto, la solidarietà, l'amore. Al suo fianco, non poteva esserci miglior presenza che la bella attrice statunitense Zoe Saldana che grazie a tecnologie all'avanguardia come performance capture, virtual camera, virtual camera system e una serie di effetti speciali di nuova generazione, abbiamo visto nelle sembianze della sensuale e ardimentosa indigena pandoriana Neytiri, selvaggia principessa guerriera della tribù Na'vi.
Davvero straordinario questo personaggio, dai modi per nulla artificiosi e dall'espressività altamente realistica.

Nel ruolo di coprotagonista, non è passata inosservata la presenza della grande Sigourney Weaver, ex eroina di Alien, qui nel ruolo della dottoressa esobiologa Grace Augustine, studiosa di forme di vita artificiale ed extraterrestre, ma anche appassionata e convinta ecologista. Sigourney, in alcuni momenti del film, veste per questa umana scienziata anche le fattezze da avatar, regalandole un aspetto abbastanza somigliante a se stessa. Certo, magie digitali da performance capture! 

Sono tre personaggi che danno molto al film, sia a livello di presenza concreta che di struttura emozionale. Tra gli altri attori come non ricordare la bella Michelle Rodriguez, intensa la sua rappresentazione. Lasciati i panni di Lost, prende qui quelli della coraggiosa elicotterista dei marines, Trudy Chacón, capace anche d'inaspettati gesti eroici in nome del bene e di giusti ideali. Il male invece, trova il suo apice cinematografico attraverso il cinico colonnello Miles Quaritch.

Tocca all'attore americano Stephen Lang interpretarne i lati salienti (e lo fa con eccelsa bravura), il carattere duro e spietato di uomo che non indietreggia mai davanti a nessun sentimento o pietà, disposto a superare qualsiasi avversità anche con la violenza, in nome di una estrema fedeltà all'arma dei Marines e al denaro.

Riassumendo, eccelsa scenografia, effetti speciali strepitosi, tecniche di ripresa all'avanguardia, bravi attori, trama ricca di azione e sentimento, cosa chiedere di più a un film? Davvero un'impresa Titanica e perfetta quella di Cameron! Il tutto sarebbe meno d'effetto senza la colonna sonora, in tal caso curata da James Horner. 

Questo compositore statunitense, che ha al suo attivo un ricchissimo bagaglio di colonne cinematografiche di successo e in passato ha già collaborato con Cameron per Titanic, ha creato per Avatar delle musiche degne di una tale grandezza. Atmosfere melodiche, eteree, alternate a momenti più incisivi, dove il ritmo si fa via via più potente, scandito da cori vocali, gutturali sonorità, toni altisonanti. Una giusta alchimia di elettronica, percussioni classiche e multietniche, arpeggi, vocalizzi, flauti e altre strumentazioni.

Voci, note, ben inserite nel contesto filmico, che danno particolare spessore alle varie scene, rendendole più magiche, straordinarie. Fa altrettanto il brano di chiusura I See You, cantato da Leona Lewis e mentre scorrono i titoli di coda, la sua voce si eleva dolce, intensa, risvegliando nella mente tante emozioni, le immagini di quel mondo fantastico e indimenticabile.

Non posso che consigliarvelo calorosamente, è un film che merita la visione, non lasciatevelo scappare, può dare davvero tanto, sia a livello di spettacolarità che di contenuti emozionali. Riuscirà a catturarvi con i suoi scenari mozzafiato, la bellezza di fiori, piante, creature inusuali, ma anche con una storia ricca d'azione e momenti forti, dove per fortuna, i sentimenti, l'amore, la solidarietà, vanno di pari passo con l'avidità e la sopraffazione, colorando la trama di una delicata, inaspettata poesia.


- Trailer 

 


 


1 commento:

  1. ciao tyziana mi e' piaciuto tantissimo questo film, gli effetti speciali e anche la storia l'ho trovata molto bella!! :)

    sai se uscira' avatar 2? ciao baci e buona giornata!

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