martedì 21 dicembre 2010

- Ritorno a Cold Mountain

Genere Drammatico, sentimentale

Produzione statunitense - Anno 2003
Regia e Sceneggiatura: Anthony Minghella
Scenografia: Dante Ferretti
Fotografia: John Sale
Montaggio: Walter Murch
Costumi: Carlo Poggioli, Ann Roth
Musiche: Gabriel Yared

Attori e Personaggi: Nicole Kidman (Ada Monroe), Jude Law (Inman Balis), Renée Zellweger (Ruby Thewes), Donald Sutherland (reverendo Monroe), Natalie Portman (Sara), Eileen Atkins (Maddy), Brendan Gleeson, Giovanni Ribisi, Philip Seymour Hoffman, Ray Winstone, Emily Deschanel
 

- Trama, Recensione, Curiosità e Trailer
Virginia, Petersburgh - durante la guerra di secessione.
L'inizio del film è un ammasso di corpi in un'enorme trincea. Vivi, morti, si confondono nella grande distesa allucinante, colorata solo dalla tetra tonalità delle divise dei soldati e in qualche tratto, dal rosso cupo del sangue. A fare da colonna sonora, il suono delle armi, che ancora rimbombano inquietanti, portatrici di morte.

Tra quella carneficina un giovane ragazzo, Inman Balis, si guarda attorno smarrito, sul viso un'espressione d'orrore. Non è facile rimanere impassibili davanti a tanto scempio. Avrebbe voglia di fuggire, di scappare lontano da questo conflitto inutile, dall'immane violenza che lo sta inghiottendo sempre più... E poi ha fatto una promessa, alla persona più importante della sua vita.

Lì sul cuore ha una foto, Ada Monroe. Il ricordo di lei è più vivo che mai, il suono della sua voce è ancora musica. Ciò che desidera, più di ogni altra cosa al mondo, è tornare da lei!

Sarà proprio questo desiderio che lo spingerà a compiere una scelta avventata, a intraprendere un lungo cammino, superare immani avversità, lungo una terra sconvolta dall'odio e dalla pazzia della guerra...

North Carolina, Cold Mountain Ada Monroe è ancora sconvolta dalla terribile situazione in cui si è trovata. La sua è sempre stata una famiglia agiata e lei una figlia coccolata e amata. Vedere tutto il castello di certezze e sicurezze crollare all'improvviso, può essere devastante. Lo è stato per il padre, il reverendo Monroe e lo è stato anche per lei. Ora rimasta sola nella sua grande casa lontana dal paese, non può fare a meno di sentirsi persa, in preda ad un grande sconforto. 

Per fortuna che da un po' di tempo è arrivata Ruby Thewes (Renée Zellweger) a darle una mano. Un po’ rustica e scontrosa a dir la verità, ma ha la forza di un uomo ed è brava a mandare avanti la fattoria. E' grazie a lei se a Cold tutto ha ripreso una parvenza di normalità. 

Il suo pensiero però è sempre rivolto verso Inman. Ricordare i primi sguardi, il primo bacio, è un pò come azzerare quei tanti km che li separano e rendere più accettabile la malinconia e la sua dolorosa mancanza. La vita a Cold Mountain è così dura... E purtroppo, lo sarà ancora di più in seguito. 

In periodo di guerra l'inverno e la neve non creano solo scenografie incantevoli e surreali, acuiscono il senso di disagio e di miseria, trasformano tutto in un bianco, gelido mantello di privazioni e povertà. Ada dovrà lottare per sopravvivere, animata sempre da quell'amore che non conosce confini e che è diventato la sua ragione di vita e di speranza. Il futuro poi può riservare delle sorprese, se belle o brutte non è concesso saperlo, dolcezza e drammaticità in questo caso accompagneranno le scene...

- La trama è tratta dal romanzo dall'omonimo titolo, scritto da Charles Frazier e pubblicato nel 1997.
Ritorno A Cold Mountain non è un film banale, non è solo romanticismo, ma è anche dramma, guerra e immagini forti. Il regista e sceneggiatore Anthony Minghella, pur presentandoci una pellicola ambientata nel truce periodo della guerra civile americana, non si sofferma troppo a narrare storiche battaglie e nemmeno vicende eroiche di soldati sudisti o nordisti, sceglie di entrare nel cuore dei protagonisti, nella vita di persone comuni travolte dal vento distruttivo di un immane conflitto. 

Attraverso di loro ripercorre le ingiustizie e le sofferenze che tanti uomini e donne hanno dovuto subire. Gente semplice, che non troverà mai posto sui libri di storia ma protagonista anch'essa di un periodo drammatico e difficile. Il cineasta Minghella non parla di gloria, o di sentimenti patriottici che spingono a unirsi e combattere ad ogni costo in nome d’ideali politici. Qui parla di sopravvivenza, del valore grande della vita, grida forte l'inutilità della guerra, in grado solo di recidere esistenze e sogni.

Anthony Minghella orienta la vicenda su due linee distinte, quella di Inman e quella di Ada, entrambe seguono un percorso narrativo che racconta i loro ricordi, ma allo stesso tempo proseguono su una strada irta di difficoltà, dove l'ambito capolinea è il ritrovarsi, di nuovo insieme, a dispetto della guerra e del destino avverso.

Questa pellicola non racconta la favola e purtroppo, la vita vera può essere diversa, crudele.
La crudeltà traspare da molte scene in Ritorno a Cold Mountain, mostrata in modo esplicito e realistico, in quei primi minuti della trama inAnthony Minghellatrisi del sangue dei soldati distesi in un ammasso infinito di corpi, giovani vite spezzate senza più futuro. Oppure, è fatta fortemente intuire più avanti, soffusa sui primi piani di occhi e volti, che tradiscono disperazione e solitudine di chi ha perso tutto per colpa della guerra. 

La storia d'amore raccontata, certo, ha anch'essa la sua grande importanza. Tesse la trama di dolcezza e tensione, tenendo lo spettatore, dapprima sospeso sulla lentezza del percorso filmico, quasi a dare la consapevolezza della difficoltà di quel ritorno a casa, poi in apprensione, per gli eventi che si fanno concitati e non lasciano presagire nulla di buono sul fronte di un agognato ricongiungimento affettivo. E' ad ogni modo un rapporto strano e speciale quel che lega Ada e Inman, si nutre di pochi ricordi e di quei brevi momenti passati insieme. 

Al giorno d'oggi una simile storia  farebbe sorridere, ma qui è collocata in un contesto diverso, oltre che nel passato, in un deserto di privazioni e morte. Restare vivi, non lasciarsi schiacciare dalla disperazione è anche attaccarsi a quel poco di bello che la vita offre, così le emozioni e i sentimenti diventano l'unica cosa importante, la vera ragione di esistere.

La forza di volontà, inoltre, è una delle cose che il regista tende a mettere in evidenza. Diventa il vero motore per non lasciarsi sopraffare dalle avversità. Così pure la speranza, in questo caso testarda e irrinunciabile, forza vitale, anima gli animi dei protagonisti, in attesa di un desiderato futuro, che ha purtroppo un sapore amaro.

Perchè con Ritorno a Cold Mountain, ci tengo a ribadirlo, Anthony Minghella non racconta assolutamente "la fiaba", la linea buonista, mielosa, non fa parte di questo film, che al contrario, non ci fa mancare una buona dose di drammaticità e angoscia, di quelle che lasciano col fiato sospeso e possono anche far affacciare qualche lacrima.

Il cast di attori si avvale della presenza di grandi interpreti. Una Nicole Kidman eterea e delicata, molto ben calata nella parte della bella, ricca e sfortunata Ada. Ad affiancarla, una strepitosa Renée Zellweger, davvero incredibile in questa interpretazione. La ruvida esuberanza del suo personaggio acuisce il contrasto con il carattere docile e raffinato di Ada.

Il protagonista maschile è l'affascinante Jude Law e non poteva esserci miglior attore per calarsi nei panni del tormentato, dolce e coraggioso Inman Balis.

Le scenografie meritano una menzione particolare, sono davvero ben riuscite. Impressionanti le ricostruzioni dell'immane battaglia di Petersburgh, lo schermo sembra esplodere sotto i colpi delle armi, ma soprattutto per quell'ampiezza di trincea ridondante di corpi, elmetti, divise, di violenza e di morte.
Fredde invece molte scene successive. Bianche di neve. Bellissime, sconfinate distese, dove il silenzio ovattato di una natura immacolata riempie le immagini. Quasi a voler coprire, nascondere e dimenticare le brutture di quel difficile presente.

- Curiosità
Molte scene degli esterni di Cold Mountain sono state girate in Romania, location scelta dal regista per la particolare conformazione del paesaggio ricco di foreste, ideale per ricalcare alla perfezione quello della Carolina del Nord dei tempi passati. Per altre riprese invece, gli addetti ai lavori hanno preferito ricostruire tutto, con grande dispendio di tempo e di energie, cercando di avvicinarsi il più possibile allo stile degli edifici in uso in quella zona della Virginia del 1860.

La Ruby di questo film è interpretata da Renée Zellweger. Un po' imbruttita per esigenze di copione, quasi irriconoscibile, ma è proprio lei, la nota attrice che ha vestito i panni di Bridget Jons! La sua performance recitativa in Cold Mountain è piaciuta molto agli esperti del settore, tanto che si è aggiudicata ben due premi "come miglior attrice non protagonista": un Oscar nel 2003 e un Golden Globe nel 2004.

In verità di potenziali riconoscimenti questa pellicola ne ha ricevuti parecchi e toccano un po' tutto il cast cinematografico. Ha partecipato alla corsa agli Oscar del 2003 con sei nomination (oltre al premio vinto da Renée Zellweger) e al Golden Globe del 2004 con ben 7 nomination!

- Come si è capito il film mi è piaciuto, ha saputo coinvolgermi sia per la storia umana raccontata che per le bellissime ambientazioni. Non posso che consigliarne la visione.

 
- Durata del film: 2 ore e 35 minuti

- Guarda il trailer di Ritorno a Cold Mountain


9 commenti:

  1. Non sono mai riuscita a vederlo fino alla fine... mi sono sempre addormentata prima.

    Un abbraccio

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  2. Bellissimi questi film, credo che il cavallo di battaglia che rappresenta la guerra di secessione sia il mitigo... VIA COL VENTO. naturalmente ne seguono tanti uno più bello dell'altro.
    Buon Natale cara Tizyana,
    Tomaso

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  3. non mi è dispiaciuto, sebbene non mi abbia nemmeno entusiasmato. un pochino lungo e noioso a tratti..

    l'oscar a renee zellweger per me è qualcosa di inconcepibile :)

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  4. Visto, visto...e la Reneè qualsiasi cosa faccia per me rimane la mia Bridget.

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  5. Bellissimo film e bellissima recensione!
    A presto

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  6. Onestamente uno dei film più noiosi che abbia mai visto. Lo hanno paragonato a "Il paziente inglese" nel senso di melodrammone sopravvalutato, ma personalmente lo trovo persino inferiore.

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  7. Bello il trailer dell'anteprima, ma non è il mio genere di film. Preferisco qualcosa di più allegro! Comunque scrivi sempre delle eccellenti recensioni, complimenti.

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  8. Credo che in questo caso la presentazione sia più bella del pur ottimo film.

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